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MERCATO DI LECCO, FDI: IL COMUNE NON VUOLE ASCOLTARE GLI AMBULANTI

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Lecco, 9 giugno 2021 – «Mi pare assurdo che il Comune non voglia ascoltare delle proposte di buonsenso sul futuro del mercato cittadino. Noi ci siamo impegnati, con tutto il centrodestra compatto, a presentare una mozione in aula che è stata bocciata dalla maggioranza, ma i problemi sono rimasti ed, anzi, sono notevolmente aumentati con la chiusura totale del parcheggio de “La Piccola”.
Abbiamo raccolto in un solo giorno oltre il 70% di firme degli ambulanti che sostengono gli stessi 7 punti della nostra mozione. Ormai è del tutto evidente che i banchi non verranno spostati in centro per 3 sabati a luglio, ad intermittenza, per fare un favore al mercato e provare una sperimentazione. La realtà è che semplicemente si doveva liberare l’area de “La Piccola” per fare spazio agli eventi di Street Food organizzati dall’Assessore Cattaneo, altrimenti avrebbero concesso 4 o 5 sabati in modo continuativo, come chiesto dagli ambulanti.». Lo rende noto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini.
«Il Sindaco e l’Assessore, anziché sfuggire agli incontri, dovrebbero venire a farsi un giro di sabato mattina al mercato, per rendersi conto dei problemi, anche viabilistici, che sta creando la chiusura del parcheggio. Noi avevamo proposto che si facessero i lavori per lotti, senza togliere tutti i 270 posti auto contemporaneamente fino a dicembre.

Va trovata una soluzione di buonsenso che sia condivisa e porti stabilità, senza danneggiare gli altri commercianti del centro. Eliminare i parcheggi di piazza Affari e di piazza Mazzini, porterà solo disagi. Perché anziché spostare il mercato ad intermittenza per tre sabati di luglio non si prova a fare, come abbiamo già proposto, una sperimentazione il mercoledì mattina con un mercato di qualità, senza togliere posteggi? Bisogna trovare il modo per far convivere gli eventi a “La Piccola” con la presenza del mercato. Gli ambulanti meritano rispetto per il loro lavoro, anche considerando l’impatto turistico e sociale che la loro attività potrebbe avere sulla città.
Mi chiedo poi, siccome esiste una normativa ben precisa che premia l’anzianità dei banchi nella scelta degli spazi e nella composizione dei mercati, per quale motivo questa volta, per il centro, sembra si sia deciso di tirare a sorte? Se si vuole agire, non è ancora troppo tardi per correggere il tiro.»
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