Vercurago il 23 luglio 2020 – Un’anatra ferita, sofferente, morente. Una signora che la soccorre ma che, giustamente, avverte le forze preposte. Nessuno interviene, almeno nell’immediatezza del fatto. Poi si fa sotto un volontario e l’anatra riceve le prime cure. Resta il fatto, però, che chi ha richiesto i soccorsi si è trovata senza assistenza per ore. Questo è il racconto della salvatrice: “Ore 12.30 in spiaggia a Vercurago troviamo un’anatra sofferente, chiamo Sandro Lavelli della Lega abolizione caccia (che conosco da anni) che però è a Lierna e mi dice di chiamare la polizia provinciale (nel frattempo anche lui fa telefonate per sollecitare il recupero); ore 12.47 chiamo, prendono tutti i miei dati e mi dicono che mi fanno chiamare dagli agenti che interverranno per il recupero dell’animale. Faccio presente che è sotto il sole e che sembra stare molto male. I minuti passano dopo un’ora non si vede ancora nessuno… Nel frattempo l’anatra ha ricevuto coccole e cure da noi donne da spiaggia che a turno l’abbiamo tenuta rinfrescata e messo un ombrello per ripararla… Alla fine ha dovuto partire Sandro da Lierna e alle 14.30 l’ha recuperata e portata dal veterinario. Ore 14,54: il colmo dei colmi mi chiamano finalmente dalla polizia provinciale e alla mia affermazione “Si ho chiamato due ore fa e l’anatra poteva essere morta se non veniva un volontario a recuperarla” mi hanno risposto “gentilmente”: “Non mi faccia appendere con questa risposta”. E giù la telefonata”.

