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DAL PORTO AL LUNGOLAGO, GLI OBIETTIVI DI CONFCOMMERCIO PER RIPARTIRE

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Lecco, 10 giugno – “Le imprese del commercio, del turismo e dei servizi che rappresentiamo sono attese da mesi difficili e complicati: siamo pronti a soddisfare al meglio le loro richieste, continuando a essere un punto di riferimento e un approdo sicuro. Confcommercio Lecco siamo noi: imprese e imprenditori, collaboratori e dipendenti della associazione. Insieme possiamo farcela, puntando sempre a fare meglio per i nostri soci e per il nostro straordinario territorio”. Con queste parole si è chiusa la relazione che il presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, ha presentato durante l’assemblea generale ordinaria dell’associazione.
I NUMERI
“Anche il 2019 – ha spiegato – è stato un anno decisamente positivo per l’associazione: abbiamo registrato 178 nuovi soci, 66 cessazioni con un incremento complessivo della base pari a +112. Si conferma il trend degli ultimi anni che vede in decisa crescita le imprese del turismo, in aumento quelle dei servizi e in difficoltà quelle legate al commercio. La capacità di offrire risposte e servizi, di fare sentire le imprese considerate e ascoltate, in tempi normali è stata importante. Ora, in questi tempi di Covid-19, diventa fondamentale riscoprire e ripensare il nostro rapporto con le imprese associate. Posso dire che la prima risposta Confcommercio Lecco l’ha data in questi mesi di emergenza”.
L’EMERGENZA
“L’associazione è rimasta sempre operativa (anche se chiusa al pubblico dal 12 marzo al 4 maggio al fine di tutelare la salute di associati e dipendenti) per fornire assistenza e consulenza agli associati e supportare le imprese, sia quelle che nella prima fase sono rimaste chiuse (e costrette a districarsi tra la cassa integrazione e le possibili richieste di indennizzo) sia quelle rimaste sempre aperte, in primis il mondo dell’alimentare (ma anche edicole, farmacie, onoranze funebri…).
La struttura di Confcommercio Lecco ha risposto alla grande: penso agli aggiornamenti costanti del sito, al materiale messo a disposizione delle imprese, alle newsletter con le normative… Abbiamo dato una risposta pronta ed esaustiva e le imprese hanno riconosciuto e apprezzato questo lavoro. Sappiamo che c’è ancora molto da fare anche perché l’onda lunga della crisi ci accompagnerà per tutto il 2020. Ma siamo pronti a progettare nuovi servizi e a pensare nuove strategie: non ci siamo mai tirati indietro quando c’era da cambiare per essere al passo con i tempi e non lo faremo nemmeno nell’era del Covid-19”.
IL TURISMO
Nella relazione c’è stato spazio per il Master sul Turismo – la cui terza edizione inizierà in autunno per concludersi a primavera 2021 -, per il lungolago di Lecco (nel 2019 c’è stato l’atteso avvio del progetto waterfront e Peccati ha ribadito la richiesta di Confcommercio Lecco: “Chiediamo che si ragioni pensando agli attori che giocano la partita del turismo, ovvero gli operatori economici, gli imprenditori, gli investitori: non serve un nuovo lungolago fine a sé stesso”) e per il porto (“Non è più accettabile che Lecco non abbiamo un porticciolo turistico”).
PALAZZO GHISLANZONI
“Sappiamo – ha concluso – di essere un punto di riferimento per gli associati, ma possiamo e dobbiamo fare meglio. Bisogna avere la capacità di continuare a progettare per domani, dando nello stesso tempo risposte alle esigenze quotidiane di chi apre un bar o avvia un negozio. La galassia Confcommercio Lecco può, anzi deve, erogare servizi puntuali e di qualità. Anche in quest’ottica va letta l’operazione che abbiamo deciso a fine 2019, ovvero l’acquisto da parte della società Immobiliare Welfare Srl (controllata al 100% da Confcommercio Lecco) dell’immobile di Via Roma 51: l’ex Palazzo Ghislanzoni, che sarà in parte a disposizione dell’associazione e in parte aperto all’utilizzo dei commercianti e dei lecchesi. Abbiamo in testa una proposta che contiene una dimensione sociale, appunto di welfare, che riteniamo un valore aggiunto per un’operazione davvero significativa, che ha permesso a noi di avere una prospettiva di crescita importante e a Lecco di non vedere andare in rovina un palazzo storico”.

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