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GALLERA: "CALANO GLI ACCESSI AL PS" MA LECCO CRESCE ANCORA

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Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia
Milano 28 marzo 2020 – Ennesima conferenza stampa di Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia in cui si  parla di Covid 19. Si è arrivati a 39.415 contagiati, più 2.117 in calo di qualche decina rispetto alla crescita di ieri. Ben 11.152 i ricoverati, ma solo 15 più del giorno prima. I ricoverati in terapia intensiva sono 1319 (più 27) e più 961 i dimessi, siamo a 9mil a. Il numero dei deceduti sono piu 542 5944 deceduti. Crescono poco Milano, Bergamo, Cremona, Mantova, Sondrio, Monza Brianza, Lodi, Varese e Brescia. Crescono in maniera sensibile invece Como (più 87 rispetto al giorno precedente) e, purtroppo, Lecco che con 1.316 casi conclamati cresce oggi a più 106. Un dato sicuramente non positivo, anche se da analizzare nel medio periodo.
PROBLEMA TAMPONI: “IMPOSSIBILE E SCORRETTO ESTENDERLI A TUTTI”
Al di là dei numeri Gallera ha sostenuto che la politica dei test sulla popolazione è quella più corretta. “Abbamo sempre detto che ci affidiamo alla Scienza e le decisioni vengono assunte dai comitati scientifici istituiti dal Governo Nazionale. E il punto di riferimento ISS, Il consiglio SUperiore della Sanità, che supportano il Governo in una serie di regole e definizioni: all’inizio per tracciare il contagio avevamo fatto un numero molto alto di tamponi e poi il consiglio superiore della sanità dice che i tampooni vanno fatti solo a chi ha sintomi evidenti di un’infezione polmonare. Questa posizione ribadita dall’Oms, che con il vice direttore, ci ha detto pochi giorni fa, “tamponi solo a fasce mirate”. La Scienza dice di non fare tamponi a tutti. E lo dice con chi detta le regole a cui poi le Regioni e gli scienziati si devono attenere e viene confermato da Oms. Per questo non abbiamo mai pensato di fare tamponi a tappeto». Inoltre Gallera ha sottolineato come, a inizio crisi, non sarebbe stato semplicemente possibile farne di più: «Il 26 febbraio solo il Sacco, il Laboratorio di Pavia e quello dell’Università di Milano facevano i tamponi. Ora siamo passati a 22 laboratori e 5mila tamponi al giorno. Abbiamo fatto anche ulteriore richiesta al numero di laboratori privati che ci sono in Regione per processare numero superiore di tamponi. E abbiamo fatto 102mila tamponi, più di tutte le altre regioni».
“POSSIAMO GARANTIRE I TEST AGLI OPERATORI CHE HANNO SINTOMI “
Per la tutela degli operatori sanitari, poi, Gallera ha precisato: «Con una delibera assunta il 23 febbraio, abbiamo iniziato a fare i tamponi e a prevedere la tutela sanitaria negli ospedali e nelle Rsa: ogni giorno prendiamo la temperatura ai nostri operatori e oltre a 37,5 di febbre si fa il tampone naso faringeo. Noi tuteliamo gli operatori sia degli ospedali, medici, infermieri e Oss, sia quelli delle Rsa. E abbiamo previsto che tutti i medici di medicina generale hanno la possibilità di farsi il tampone presso le Ats». Di sicuro però Gallera si rende conto di quanto sta succedendo: «Chiaro che stante anche il problema della mancanza di reagenti, i liquidi che consentono di processare i tamponi, non possiamo fare tamponi a 300mila nostri operatori tutti insieme ogni giorno. Ne possiamo fare 5mila e forse potremo arrivare a 7-8mila. Ma il bisogno è così ampio che l’estensione sul territorio a tutte le persone che hanno sintomi risulterebbe troppo problematica».

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