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TRABALLA L’ACCOGLIENZA MIGRANTI NELLA NOSTRA PROVINCIA

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Lecco, 26 novembre 2019. Allarme accoglienza in Provincia di Lecco? Forse. Scadono infatti il 31 dicembre 2019 i bandi per l’accoglienza dei migranti nei Cas lecchesi e la maggior parte delle Cooperative “storiche” si defilano. Consorzio Consolida, Fondazione COE, Fondazione Sacra Famiglia e Progetto ARCA Onlus, per nominarne alcuni, hanno infatti rinunciato a prendere parte al bando per il periodo 2020-2021 a causa dell’iniquità dei rimborsi previsti, passati da 35 Euro/giorno pro capite a 22 Euro/giorno pro capite, in seguito al c.d. “decreto Salvini”. Hanno partecipato invece Il Gabbiano Onlus, Progetto Itaca e Cooperativa Sociale Medihospes.

Ad illustrate la gravosa situazione qui sopra delineata è Paolo Lanfranchi, consigliere provinciale. Proprio Lanfranchi, durante la seduta del consiglio provinciale svoltosi ieri, lunedì 25 novembre, ha denunciato lo stravolgimento nella gestione dei progetti di accoglienza –  sia nella forma dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinari) che nella forma di SIPROIMI (sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) – ponendo al centro il problema di un’accoglienza che, a partire dal 1° gennaio 2020, potrebbe diventare “ingestibile e portare ripercussioni sociali enormi”.

Proprio per questo motivo, Lanfranchi ha chiesto al Presidente della Provincia di riferire in merito all’attuale situazione chiarendo a che punto sono le procedure di affidamento, quali Enti si sono candidati, come avverrà la continuità per i progetti di accoglienza in corso, quante persone sono oggi accolte e quante di esse potranno continuare ad essere seguite da gennaio 2020. Lanfranchi ha chiesto inoltre  che la Provincia organizzi tavoli permanenti di confronto con Prefettura, Comuni ed Enti affidatari dei servizi di accoglienza, coinvolgendo altresì rappresentanti del mondo dell’associazionismo e del volontariato che sono attivi nell’accoglienza e di tenere costantemente monitorato il fenomeno riferendone al Consiglio nel corso delle prossime riunioni.

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