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ASST LECCO E SINDACATI: È ROTTURA. E LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE CONTINUA

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Lecco, 20 giugno. Dall’incontro per la conciliazione tenutosi ieri, 19 giugno, in Prefettura tra Asst Lecco e le OSS e RSU, si è usciti con un nulla di fatto: lo stato di agitazione prosegue.

I SINDACATI
Per spiegare il loro punto di vista sulla spaccatura delle trattative e i motivi della protesta, ma anche per illustrare ai lavoratori le azioni da intraprendere prima dell’organizzazione dello sciopero, le OOSS – FP CGIL Lecco, CISL MB, UIL del Lario, USB,NURSING UP, NURSIND, FSI – e la RSU hanno deciso di convocare una conferenza stampa il giorno 27 giugno nella palazzina amministrativa dell’ospedale Manzoni di Lecco.

LA POSIZIONE DELL’ASST LECCO
L’azienda socio sanitaria territoriale, sottolinea con un comunicato, di aver fatto tutto il possibile per andare incontro ai dipendenti.
Il “vis à vis” indetto dal prefetto Michele Formiglio tra i vertici dell’Asst e i sindacalisti si è concluso senza alcun accordo.
La Direzione strategica dell’Asst segnala infatti che, nonostante siano state intraprese da questa azienda tutte le azioni consentite dalle leggi vigenti e dalle regole di sistema in materia di personale – proprio come si evince dal documento presentato durante l’incontro – e a dispetto di tutte le proposte di mediazione avanzate, le organizzazioni sindacali si sono mostrate inamovibili nella scelta di confermare lo stato di agitazione del personale.

TEMI E QUESTIONI DELLA DISPUTA

1. Taglio 650.000€ costo del personale senza alcuna spiegazione o vincolo normativo:
Il finanziamento dei costi del personale da parte di R.L. rispetto all’assegnazione 2018 si colloca nell’ambito dei vincoli normativi della legge 111/2011 (ex L.191/2009 e D.L. 98/2011) la quale prevede una diminuzione del costo del personale dipendente pari al 1,4%, da effettuarsi entro il 2020; tale prescrizione viene evidenziata anche dal Decreto Regione Lombardia n.3838 del 21/03/2019 recante l’assegnazione delle risorse destinate alle Aziende del SSR“ (Assegnazione esercizio 2019) nel quale viene ribadito che:
“Le risorse relative ai costi del personale, come previsto nel Punto 13.2 della DGR n. XI/1046 del 17/12/2018, sono state quantificate tenuto conto dei vincoli normativi vigenti che impongono comunque al Sistema regionale la riduzione degli stessi costi entro il 2020, ai sensi dell’art. 17, comma 3-bis del decreto legge 6 luglio 2011, convertito in legge 15 luglio 2011 n. 111 e dal successivo art.1 comma 454 della Legge 27 dicembre 2017 n.205 (Legge di Bilancio 2018).”.
Si precisa che – continua la nota di Asst Lecco, in applicazione della suddetta normativa, Regione Lombardia ha applicato annualmente dal 2017 la riduzione del costo del personale riconosciuto che per l’anno 2019 quota circa 645 mila euro.
Inoltre negli stessi anni, il Piano di Gestione delle Risorse Umane di Regione Lombardia (strumento di programmazione delle politiche assunzionali degli Enti del sistema regionale) ha previsto un turn over dell’ 85% nel 2017, 90% nel 2018 e 95% nel 2019, sempre e comunque nel rispetto del budget assegnato da Regione Lombardia.
L’eventuale approvazione del Decreto Calabria potrebbe abrogare la suddetta normativa aprendo la possibilità a revisione del budget assegnato.
Comunque, come da evidenza delle tabelle riportate di seguito, nonostante il quadro normativo, l’azienda ha assunto una percentuale superiore al 100% rispetto al turn over.

2. Insufficienti assunzioni da graduatoria esistente
 Insufficienti assunzioni da graduatoria esistente
Per quanto attiene l’organizzazione delle aree di degenza a partire dal 2004 molti reparti sono stati aggregati in aree multispecialistiche gestite con il modello organizzativo per settori, caratterizzato dall’assegnazione stabile di un gruppo di pazienti (da 8 a 14 in base alla complessità assistenziale) a un gruppo di infermieri che nelle 24 ore pianificano, attuano e verificano l’assistenza ai pazienti del loro settore. L’infermiere nei turni diurni è affiancato da un operatore socio sanitario (OSS). Questa organizzazione favorisce la concreta presa in carico del pz garantendo la continuità assistenziale con un miglioramento della qualità delle cure e dalla soddisfazione del paziente. Tale modello organizzativo, condiviso dalla progettazione e implementazione con le OOSS, risulta più oneroso in termini di risorse assegnate ma è stato ed è tutt’ora mantenuto perché oltre ai vantaggi per il paziente risulta professionalmente più gratificante per gli infermieri e crea condizioni lavorative meno gravose.
A titolo esemplificativo la tabella sottostante evidenzia il rapporto tra requisiti minimi di accreditamento richiesti dalla normativa regionale (Dgr 38133/98) e minutaggio erogato in alcune strutture aziendali.

 Insufficienti assunzioni da graduatoria esistente

In ogni unità organizzativa la Direzione Professioni Sanitarie (DPS) ha definito uno standard di presenze e il conseguente fabbisogno gestionale. Durante il periodo estivo quando aumenta il fabbisogno di risorse per garantire la fruizione delle ferie estive, le presenze in turno vengono rimodulate coerentemente con la riorganizzazione dei posti letto (pl) derivante anche dalla diminuzione della domanda.
La gestione della turnistica, nel rispetto della normativa vigente in materia di orario di lavoro (Legge 161/2014), risente di alcune variabili: i congedi parentali che durante i mesi estivi corrispondono a 12 unità, i congedi spettanti ai lavoratori che fruiscono della L.104 (n. 302 persone), le assenze per malattia e le limitazioni certificate dal medico competente.

3. Assunzione di OSS periodo estivo da agenzia interinale
Da ormai parecchi anni (2011) l’ASST di Lecco ricorre alla somministrazione di lavoro interinale di OSS per garantire la fruizione di ferie estive del personale dipendente. La modalità di reclutamento si è modificata negli anni in relazione alle opportunità, possibilità e vincoli in cui l’Azienda poteva muoversi.
Fermo restando le previste assunzioni degli OSS cessati e cessandi dal prossimo mesi di ottobre, i contratti mediante Agenzia interinale sono limitati e attivati con una temporalità definita.
Per l’estate 2019 sono stati attivati 16 contratti con decorrenza 17 giugno – 30 settembre.
Il lavoro interinale, previsto dalle normative vigenti, rappresenta ad oggi la formula più rapida ed efficiente per garantire la fruizione delle ferie estive, stanti i vincoli di bilancio e le regole di gestione richiesti all’ASST.

4. Pochissime assegnazioni PT
Per quanto concerne l’area sanitaria, la tabella di seguito riportata compara i part time temporanei assegnati nel 2017 e 2018 con quelli assegnati nel 2019. Sono state modificate le sedi ma i numeri complessivi sono sostanzialmente invariati.

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