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‘DECRETO CRESCITA’ RIVA: “MANCA UN VERO PIANO PER LO SVILUPPO”

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Lecco, 13 maggio. Dall’apertura della rottamazione per le tasse locali, alla riduzione strutturale dell’Ires che sostituirà la mini-Ires per investimenti ed assunzioni, fino alle novità sul regime forfettario e sull’obbligo di fatturazione elettronica per le imprese anche per le operazioni verso San Marino: questo è il decreto – cosiddetto – crescita in vigore dai primi di maggio..

Parzialmente critico il presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Daniele Riva: “Manca ancora un vero piano organico per lo sviluppo”.

“Il Decreto Crescita contiene norme eterogenee, alcune positive e altre di segno opposto. Il problema di fondo, però, resta uno: la mancanza di un piano organico e di riforme finalizzato al rilancio dello sviluppo economico del Paese – continua Riva”.

presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Daniele Riva

Tra le misure certamente positive, la riattivazione del sostegno agli investimenti in beni strumentali, attraverso la riproposizione del super-ammortamento, inizialmente escluso dalla Finanziaria 2019, la semplificazione operativa e il potenziamento della Legge Sabatini.

“In materia fiscale, apprezziamo l’innalzamento progressivo della deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali, ma sollecitiamo coerenza nella semplificazione di adempimenti e oneri a carico delle imprese con l’eliminazione degli obblighi comunicativi dopo che dal 1° gennaio è in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica – prosegue Riva – Non ci sono più ragioni per tenere in piedi split payment e reverse charge, e si chiede la riduzione dall’8 al 4% della ritenuta sui bonifici relativi a spese che conferiscono detrazioni fiscali, l’applicazione alle imprese personali in contabilità semplificata della revisione della mini-Ires, la modifica delle modalità di determinazione del reddito per i soggetti forfetari secondo le regole previste per chi opera in contabilità semplificata, la proroga la 1° gennaio 2020 dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi per i soggetti con volume d’affari superiore a 400mila euro”.

Critico il giudizio sulla norma che trasforma in sconto gli incentivi per l’efficienza energetica che, come formulata, escluderebbe dal mercato le piccole imprese e sull’abolizione della lettera r del Dl 112/98 in relazione al Fondo Centrale di Garanzia, che favorisce il sistema bancario a discapito delle piccole imprese .

“Sollecitiamo inoltre modifiche alle misure di agevolazione per l’economia circolare, l’innovazione e la trasformazione digitale affinché siano effettivamente fruibili dalle micro e piccole imprese di tutti i settori – conclude Riva – Serve anche un adeguato rifinanziamento dei voucher per la realizzazione di interventi di digitalizzazione delle micro e piccole imprese al fine di soddisfare il fabbisogno emerso nella prima fase di attuazione dell’incentivo. Ricordo che la Finanziaria 2019 non aveva soddisfatto le esigenze manifestate dalle MPMI, soprattutto nel capitolo assistenziale del reddito di cittadinanza. Quello che continua a mancare anche nel Decreto Crescita, al di là di singoli interventi correttivi, è una visione globale di cosa serve realmente alle imprese e al mondo economico per poter tornare a correre ed essere competitivi nel mondo. Fin qui gli imprenditori hanno “tenuto botta” facendo da sé, ma senza un piano strutturato che guardi al futuro, uscendo dallo schiacciamento sul solo presente, avremo sempre la strada in salita”.

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